Gli orientamenti politici della futura Commissione europea si concentrano su sei tematiche da affrontare nel quinquennio. L'Europa deve gettare le basi per essere il primo continente ad impatto climatico zero; ciò attraverso una specifica normativa che, entro il 2050, dovrebbe sancire l'obiettivo della neutralità climatica, contestualmente ad un'economia capace di sostenere una nuova strategia industriale che assicuri il primato nell'economia circolare e nelle tecnologie a ridotte emissioni. Per l'equità sociale ed il benessere dei cittadini è necessario rafforzare le piccole e medie imprese che, tramite una specifica strategia, dovranno diventare innovatrici in uno scenario nel quale dare piena attuazione al pilastro europeo dei diritti sociali. Proprio per questo si intende proporre nell'immediato uno strumento giuridico per garantire nell'Unione europea un salario minimo per tutti i lavoratori ed un regime di riassicurazione delle indennità di disoccupazione. Per la crescita del mercato del lavoro occorre aumentare la pertecipazione femminile (anche tramite il miglioramento della qualità ed accessibilità dei sistemi di educazione e cura della prima infanzia) e sostenere il giovani, trasformando la Garanzia giovani in uno strumento permanente di lotta alla disoccupazione. L'Unione europea deve essere poi pronta a sfruttare tutte le opportunità offerte dall'era digitale, affinché raggiunga la sovranità tecnologica in alcuni settori fondamentali, oltre a realizzare, entro il 2025, lo spazio europeo dell'istruzione con un più efficace utilizzo dei fondi dedicati. Occorre quindi assicurare il rispetto dello Stato di diritto, garantendo anche la sicurezza delle frontiere, contrastando l'immigrazione clandestina e favorendo le prospettive economiche nei Paesi di origine dei migranti. Da ultimo, per garantire un ruolo più attivo nelle relazioni internazionali al fine di assicurare la leadership europea, è necessario lavorare di concerto (e rapidamente) con gli Stati vicini con un partenariato tra pari.