Nel 2019 il Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie ha registrato circa 11,8 milioni di rapporti di lavoro attivati a cui vanno aggiunti circa 1,4 milioni di contratti in somministrazione per un totale di circa 13,2 milioni di attivazioni. I rapporti di lavoro attivati hanno interessato 6,6 milioni di lavoratori per un numero di rapporti di lavoro pro-capite pari a 1,79. Per quanto concerne le tipologie contrattuali, il contratto subordinato a tempo determinato è risultato prevalere, attestandosi al 68,2% del totale attivazioni dell'anno, con un calo di 1,3 punti percentuali rispetto al 2018. A livello territoriale, non vengono riscontrate particolari differenze nei tassi di crescita nelle diverse aree geografiche se non che nelle Regioni del Mezzogiorno le nuove attivazioni sono cresciute a un tasso leggermente superiore a quello medio nazionale. Circa le cessazioni, il 2019 ha fatto registrare 11,4 milioni di rapporti di lavoro terminati, con un incremento pari al 2,3% rispetto all’8,4% dell'anno precedente, ripartito in modo sostanzialmente uniforme tra le componenti di genere. La quota maggiore di cessazioni riguarda i contratti a tempo determinato, che nel triennio 2017-2019 hanno mediamente rappresentato il 66,2% delle conclusioni totali, una percentuale superiore alla quota dei contratti a tempo indeterminato, pari al 19%. Relativamente ai tirocini, le attivazioni nel 2019 sono state in aumento di un punto percentuale rispetto all'anno precedente, attestandosi in valori assoluti a 355 mila, soprattutto nelle Regioni del Nord. Il numero di rapporti di lavoro attivati a seguito di una precedente esperienza di tirocinio è pari a 129 mila (1,1% del totale). Nel 2019 le cessazioni hanno interessato oltre 352 mila tirocini, di cui il 74,1% ha avuto una durata compresa tra 3 e 12 mesi. Per quanto riguarda la somministrazione di lavoro, nell'anno di rilevazione sono risultati registrati 1,4 milioni di rapporti di lavoro, con una diminuzione tendenziale del 28%. Quelli giunti a conclusione, 1 milione e 390 mila, in flessione del 27% rispetto all'anno precedente.