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Previsioni economiche europee. Primavera 2022

"European Economic Forecast. Spring 2022". Nonostante un andamento iniziale debole, le prospettive economiche per l'UE prima dello scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia evidenziavano le lungo periodo una robusta fase espansiva, anche grazie al miglioramento della situazione pandemica da COVID-19 e alla progressiva risoluzione delle strozzature ed ostacoli sul fronte dell'approvvigionamento dei beni energetici. La guerra ha cambiato tutto, con un'accresciuta incertezza dovuta alle rinnovate interruzioni nelle catene di forniture globali, nonché ulteriori pressioni sui prezzi delle materie prime. L'UE è in prima in linea tra le economie avanzate a subire un duro colpo, a causa della vicinanza geografica alla Russia e all'Ucraina (da cui dipende fortemente per la fornitura di combustibili fossili), con la prima conseguenza derivata dal crescente afflusso di rifugiati. Le prospettive sono quindi molto incerte, con una crescita del PIL prevista al 2,7% nella UE27 e al 2,3% nell'Eurozona (rispetto all'iniziale 4% e 2,8%), dovuta all'incremento dei prezzi dell'energia che hanno conseguentemente messo sotto pressione i costi delle materie prime alimentari. Il crollo della domanda pesa poi sulle esportazioni dell'UE, soprattutto per quegli Stati membri con maggiori relazioni commerciali con i Paesi in conflitto. Per quanto concerne il mercato del lavoro, le performances sono ancora buone, con la creazione nell'ultimo anno di oltre 5,2 milioni di posti di lavoro e una disoccupazione ai minimi storici. Si tratta di un andamento diffuso in tutti i Paesi membri, anche se le ore lavorate sono rimaste ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici. Tuttavia nel 2022 la creazione di nuova occupazione dovrebbe diminuire, nonostante la flessione della disoccupazione fino al 6,5% nel 2023. Per quanto concerne l'Italia il rallentamento del PIL dovrebbe attestarsi all'1,9% nel 2023, contestualmente alla crescita dell'inflazione. Il ritmo di crescita dell'occupazione dovrebbe quindi essere in linea con la flessione dell'attività economica, con una ripresa (assieme alle ore lavorate) sui livelli pre-COVID solo per la fine dell'anno. Il tasso di disoccupazione dovrebbe infine attestarsi all'8,9%, contestualmente alla crescita della forza lavoro.

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Soggetto emanante: Commissione europea
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Tipologia: Pubblicazioni
Parole chiave: crescita economica   crisi economica   analisi economica   disoccupazione   mercato del lavoro   occupazione   domanda di lavoro   economia  

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