Dal punto di vista demografico, il numero delle famiglie censite nel nostro Paese è, nel 2018, pari a 25.925.832 unità e con una progressiva tendenza alla frammentazione. Quella che una volta era la tipologia prevalente "coppia con figli", nel corso del tempo ha visto diminuire l'incidenza, passando nel decennio 2008-2018, dal 39,1% al 34,3%; ciò a fronte della crescita delle "persone sole", cresciute nello stesso arco temporale di 1,7 milioni di unità, con un incremento del 22,5%. Per quanto concerne la partecipazione delle famiglie al mercato del lavoro, i dati relativi al 2018 denotano che quelle con almeno un componente occupato sono 15,7 milioni, con un'incidenza sul totale dei nuclei, pari al 60,5%. Il miglioramento del mercato del lavoro degli ultimi anni ha avuto positive ricadute anche sul numero di famiglie con almeno un disoccupato: i nuclei con almeno una persona in cerca di occupazione sono diminuiti progressivamante, incidendo sul totale delle famiglie per il 9,2%. Pesa, e parecchio, il divario territoriale in termini di caduta dell'occupazione riscontrato nell'ultimo decennio: le Regioni con l'incidenza più bassa di famiglie con almeno un occupato sono la Calabria (50,7%), la Sicilia (50,3%) e la Puglia (54,0%). Di contro, quelle con le incidenze più alte sono la Provincia di Bolzano (71,9%), il Veneto (65,1%) e la Lombardia (65,0%). Relativamente ai carichi di cura familiare e al relativo impatto sul mercato del lavoro, circa il 2,5% degli uomini in coppie con figli ha dovuto interrompere il lavoro, rispetto alla media UE pari al 6,3%. L'impegno ricade quindi in misura maggiore sempre sulle spalle delle donne. Si stimano infine 1 milione e 800 mila famiglie in povertà assoluta, pari al 7% del totale, a cui corrispondono circa 5 milioni di individui, pari all’8,4% della popolazione.