"2021 SPC annual review of the Social Protection Performance Monitor (SPPM) and developments in social protection policies". Dal rapporto emergono progressi significativi al termine del decennio della Strategia Europa 2020, grazie alla crescita economica ed occupazionale riscontrata, con miglioramenti diffusi in tutti gli indicatori sociali; tra questi, la riduzione del tasso di grave deprivazione materiale, nonché del rischio di povertà o esclusione sociale in molti Paesi membri. Il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, pur restando lontano dall'obiettivo fissato di 20 milioni di persone in meno, ha continuato a diminuire, avvicinandosi a 10 milioni di persone a rischio in meno nel 2019 rispetto al 2008. Tuttavia, tale andamento è stato interrotto dalla crisi causata dall'epidemia di COVID-19 e dalle conseguenti misure di contenimento adottate dagli Stati membri. Le restrizioni imposte hanno avuto un impatto significativo per l'economia dell'UE, con il crollo del PIL del 6% per il 2020, nonostante la ripresa riscontrata nel terzo trimestre dell'anno, prima della seconda ondata di COVID-19. Nello stesso periodo, l'occupazione è diminuita dell'1,5%, in modo minore rispetto al calo dell'attività economica. I sistemi di protezione sociale sono stati il principale elemento di stabilizzazione nel sostegno ai redditi delle famiglie, poiché le prestazioni sociali, compresi i regimi di lavoro a orario ridotto, hanno svolto un ruolo importante nel mitigare il calo complessivo della ricchezza familiare nel 2020. Ciononostante, la crisi ha comunque colpito i più vulnerabili. Nel 2021, nonostante alcuni miglioramenti nella situazione finanziaria complessiva dell'Europa, le difficoltà economiche delle famiglie rimangono particolarmente elevate per quelle a basso reddito, suggerendo che l'impatto finanziario della crisi continua a farsi sentire in modo molto più forte per coloro che detengono redditi medio-bassi. Occorre quindi indentificare come prioritarie le misure di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, per contrastare l'aumento delle disuguaglianze e rafforzare la resilienza dei sistemi di protezione sociale. Dovrebbero poi essere intensificati gli sforzi per fornire una forte protezione con il reddito minimo, in collegamento servizi sociali di qualità e mercati del lavoro inclusivi. Gli Stati membri dovrebbero inoltre continuare ad agire per prolungare la vita lavorativa, riducendo il divario pensionistico di genere, nonché garantendo adeguata copertura e opportunità di maturare diritti pensionistici per i lavoratori atipici e quelli autonomi.