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Excelsior informa. Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025)

In uno scenario caratterizzato da tre grandi transizioni in atto (digitale, ambientale e demografica), nonché dagli effetti della pandemia da COVID-19, il documento costruisce due scenari di riferimento: il primo, caratterizzato dal perdurare delle misure restrittive, individua una ripresa nel 2021 più graduale a partire dal terzo trimestre e per gli anni successivi si prevede un ritorno a un sentiero di crescita tendenziale piuttosto sostenuto; il secondo, più favorevole, considera i tassi del quadro programmatico del NADEF con una una crescita dell'economia italiana più sostenuta già a partire dal 2021. Per quanto concerne l'andamento occupazionale, il 2020 ha evidenziato una diminuzione degli occupati di 456 mila unità, più intensa per la componente femminile con un calo di 249 mila unità. Su questi risultati hanno inciso le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione registrate tra marzo e giugno, unite a quella di dicembre 2020. La pandemia da COVID-19 dovrebbe quindi avere sul mercato del lavoro un impatto su due livelli: il primo riguarda le dinamiche di lungo periodo rappresentate dai grandi trend che da tempo stanno trasformando il mercato del lavoro italiano; il secondo, più di breve periodo, riguarda la trasformazione dell'attività produttiva generata dallo shock pandemico, con implicazioni rilevanti sullo scenario occupazionale. Si stima che tra il 2021 e il 2025 l'incremento complessivo dello stock per effetto dell'espansione economica potrà variare tra 933 mila e quasi 1 milione e 300 mila occupati a seconda dello scenario in atto. Inoltre, il fabbisogno occupazionale dei vari settori è determinato, oltre che dal saldo atteso, dalla necessità di sostituzione di addetti in uscita per pensionamento o mortalità, stimata per il quinquennio in oltre 2 milioni e 600 mila unità. La transizione demografica potrebbe generare una carenza di offerta di lavoro, rischiando di peggiorare il mismatch nel breve periodo in mancanza di politiche adeguate di reskill, anche per integrare nel mondo del lavoro i flussi migratori in entrata. Si evidenzia quindi una significativa accelerazione nei fenomeni di ricomposizione professionale e dei livelli di qualificazione del personale richiesto nei prossimi anni. In particolare, l'innalzamento della quota rappresentata delle figure tecniche e specialistiche porterà con sé una richiesta assai più significativa, rispetto al recente passato, di figure con un livello formativo più spinto verso laureati e diplomati.

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Soggetto emanante: Unioncamere - ANPAL
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Tipologia: Pubblicazioni
Parole chiave: competenze professionali   formazione professionale   riqualificazione professionale   occupazione   mercato del lavoro   inserimento lavorativo  

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