Terminato nel 2022 lo stato di emergenza legato agli effetti della pandemia da COVID-19, sono emersi nuovi elementi di criticità, principalmente dovuti all'incremento dei prezzi energetici, con conseguente rialzo dell'inflazione, che hanno pesato su imprese e famiglie. Ciononostante, nel corso del 2022 è proseguita la fase di recupero e, quindi, di crescita delle attività produttive, con un saldo commerciale in attivo assieme ad altri indicatori positivi. Nel primo trimestre 2023 si registra poi una dinamica congiunturale positiva per il PIL, superiore a quella delle altre economie dell'Unione europea, trainata soprattutto dal settore dei servizi. Per quanto concerne il mercato del lavoro, il numero di occupati è cresciuto del 2,4% (545mila unità) facendo registrare un aumento superiore rispetto a quello osservato nel 2021, compensando così il crollo occupazionale registrato nel 2020 e riportando nuovamente l'occupazione ai livelli del 2019 (anch se ancora inferiore a quelli conseguiti dai principali Paesi UE27). Il tasso di occupazione delle persone in età compresa tra 15 e 64 anni è salito nel 2022 al 60,1%, collocandosi al di sopra di quello osservato nel 2019. Si registra inoltre un forte calo del numero di persone in cerca d'occupazione rispetto all'anno precedente, con un numero di inattivi tra 15 e 64 anni (ridottosi già nel corso del 2021) ulteriormente calato (-484 mila unità) scendendo così sotto il livello pre-crisi. Relativamente alla partecipazione giovanile al mercato del lavoro, nel 2022 risultano occupati 8 giovani su 10 in età compresa tra 25 e 34 anni, che si riducono a cinque su dieci nelle Regioni del Mezzogiorno.