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La povertà lavorativa in Europa. Studio delle politiche nazionali

"In-work poverty in Europe. A study of national policies". Assicurare un lavoro di qualità costituisce un aspetto essenziale dell'Unione europea di favorire una crescente convergenza degli standard di vita in tutti i Paesi membri. Per questo importanza crescente è quella dell'indicatore di povertà lavorativa (IWP), introdotto nel 2003, il cui monitoraggio è al centro dell'agenda comunitaria negli ultimi 15 anni ed oggetto di particolare attenzione negli ultimi anni di crisi, come dimostrato dal fatto che nel 2017 il 9,4% degli occupati nell'UE sono a rischio di povertà. Sempre nel 2017, circa 20,5 milioni di occupati vivono in contesti domestici di quasi indigenza, un dato simile a quello che la strategia Europa 2020 prevede di raggiungere in relazione al numero di persone da togliere dall'esclusione sociale e dalla povertà stessa. Il presente rapporto analizza l'andamento della povertà lavorativa dal 2012 identificando le sfide da affrontare, valutando le misure di contrasto finora adottare, descrivendo il dibattito in corso e suggerendo raccomandazioni per gli Stati membri così come per tutta l'Unione europea. In sintesi, sette sono gli aspetti chiave: la povertà lavorativa incide su un numero significativo di persone, in costante aumento in molti Paesi UE, conducendo ad una polarizzazione nell'Unione europea. In alcuni ambiti della popolazione, il rischio di povertà è significativamente più elevato e quella lavorativa ha recentemente assistito ad un sensibile aumento. Il salario minimo è visto come uno strumento essenziale nel contrastare tale fenomeno, seppure non capace di assicurare sostegno a più di una persona. Tuttavia, i governi generalmente combinano un insieme di misure che hanno efficacia diretta sulla povertà lavorativa, anche se ciò non appare quale obiettivo strategico. Altre misure possono comunque avere un impatto indiretto sulla povertà lavorativa (ad esempio i servizi all'infanzia, i piani di assistenza alla persona, la promozione dell'apprendimento permanente). Seppure sottostimato a livello di dibattito politico negli ultimi anni, il  tema ha subito negli ultimi anni un'accelerazione circa le riforme ad esso dirette. Infine, gli indicatori concordati a livello europeo sulla povertà lavorativa rappresentano un valido punto di partenza per comprendere il fenomeno, anche se alcuni aspetti dimensionali necessitano di maggiore approfondimento.

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Soggetto emanante: Commissione europea
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Tipologia: Pubblicazioni
Parole chiave: fasce deboli   lavoratori svantaggiati   qualità del lavoro   mercato del lavoro   occupazione   politiche comunitarie   servizi alla persona  

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