A cura della Linea Benchmarking Nazionale ed Internazionale - Direzione Studi e Ricerche di ANPAL Servizi. Le conseguenze della pandemia da COVID-19 sono state finora maggiormente gravi per le donne, determinando tra l’altro un incremento della povertà assoluta e di quella relativa, soprattutto nelle Regioni del Nord e del Centro, specie in presenza di nuclei familiari monogenitoriali con figli minori. Per contenere questi effetti verso le donne in condizione di grave vulnerabilità, con particolare riferimento alle vittime di violenza, sono state pertanto introdotte misure atte a favorire, tra l’altro, percorsi di autonomia, di indipendenza economica e di emancipazione, che consentano una maggiore inclusione sociale a queste donne. il "Reddito di Libertà" (RdL), è una misura specifica introdotta nel 2020, per contrastare quella che può definirsi come "violenza economica" che si traduce, nell'ambito della violenza domestica, in una condotta tesa a limitare o negare l'indipendenza economica della donna, compromettendone l'autosufficienza e l'autodeterminazione. La previsione di una forma concreta di sostegno economico costituisce un elemento di rilievo verso la protezione delle donne, poiché interviene in una fase precedente a quella emergenziale, contribuendo ad interrompere la spirale della violenza o evitarla. La finalità del RdL è, in primo luogo, di sostenere le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione di quella personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli minori; non è incompatibile con altri strumenti di sostegno al reddito quali il Reddito di Cittadinanza (RdC) o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.).