Conclusioni del Consiglio europeo, 17-21 luglio 2020, n. EUCO 10/20
Nell'attuale scenario pandemico da COVID-19, i cui effetti sono stati particolarmente severi non solo dal punto di vista sanitario, ma anche da quello socio economico nei Paesi membri, la sessione straordinaria del Consiglio ha sottolineato la necessità di mitigare la crisi attraverso uno sforzo senza precedenti, nonché un approccio innovativo, in grado di sostenere la convergenza, la resilienza e la trasformazione dell'Unione europea. Sulla base dei colloqui bilaterali avviati a margine della sessione, la conclusioni presentano una soluzione equilibrata capace di tutelare gli interessi e le posizioni dei Paesi membri, rappresentando un pacchetto esaustivo capace di combinare il Quadro finanziario pluriennale con gli strumenti straordinari per la ripresa, per affrontare gli effetti di una crisi senza precedenti nel migliore interesse dell'UE. Nello specifico circa il Piano europeo per la ripresa economica (Next Generation EU - NGEU), la Commissione è autorizzata a prendere in prestito fondi sui mercati dei capitali per conto dell'UE fino a un importo di 750 miliardi di euro, fino al 2026. Le risorse possono essere utilizzate per prestiti fino a un importo di 360 miliardi di euro e per spese fino a un importo di 390 miliardi di euro. I rimborsi, conformemente al principio di sana gestione finanziaria, devono essere effettuati entro e non oltre il 31 dicembre 2058. Rispetto al totale sopra indicato gli importi stanziati per i singoli programmi prevedono: 672,5 miliardi per il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (di cui 360 miliardi di prestiti e 312,5 di sovvenzioni); 47,5 miliardi per l'iniziativa ReactEU; 5 miliardi per Orizzonte Europa; 5,6 miliardi per InvestEU; 7,5 miliardi per lo sviluppo rurale; 10 miliardi per il Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund); 1,9 miliardi per il programma RescEU. Tra gli strumenti sopra citati, ad esempio, per il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il 70% delle sovvenzioni sarà impegnato negli anni 2021 e 2022, mentre il restante 30% entro la fine del 2023. Di norma, il volume massimo dei prestiti per ciascuno Stato membro non supererà 6,8% del suo reddito nazionale lordo. Per quanto concerne l'entità del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, questa è fissata a 1.074,3 miliardi di euro per realizzare gli obiettivi a lungo termine dell'Unione europea e preservare la piena capacità del piano per la ripresa. Per quanto riguarda le risorse proprie dell'UE, il massimale assegnato per coprire gli stanziamenti annuali di pagamento è fissato all'1,40% del reddito nazionale lordo (RNL) di tutti gli Stati membri; l'importo annuo totale degli stanziamenti per impegni non supera l'1,46% della somma dell'RNL. Il "nuovo" QFP risulta quindi articolato in sette assi: mercato unico, innovazione e digitale (133 milioni di euro); coesione e resilienza (378 milioni di euro); risorse naturali e ambiente (240 milioni di euro); migrazione e gestione dei confini (23 milioni di euro); sicurezza e difesa; vicinato; Pubblica amministrazione europea.
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Soggetto emanante:
Consiglio Europeo
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Autore:
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Data:
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Tipologia: Conclusioni dei Consigli Europei |
Parole chiave:
finanziamenti comunitari
fondi strutturali 2021 - 2027
politica economica
politiche attive del lavoro
politiche comunitarie
politiche di contrasto alla crisi
politiche migratorie
politiche ambientali
economia
digitalizzazione
occupazione
mercato del lavoro
crisi aziendali
fasce deboli
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