Il volume fornisce un quadro complessivo dei 12 domini in cui è articolato il benessere (comprendenti anche il lavoro e l'istruzione) analizzati nella loro evoluzione nel corso del biennio pandemico: il 2020, anno dello shock dell'emergenza sanitaria, e il 2021, anno della ripresa economica e dell'occupazione. A livello generale, nel 2020 l'Italia è tra i Paesi con il maggiore numero di decessi, anche per via dell'elevata età mediana della popolazione. Per quanto concerne l'analisi del dominio relativo al mercato del lavoro, nel 2021 l'occupazione torna a crescere, recuperando però solo parzialmente le ingenti perdite subite a causa dell’emergenza sanitaria. Il tasso di riferimento tra i 20 e i 64 anni sale al 62,7%, ma resta ancora al di sotto del livello pre pandemico. La dinamica mostra tuttavia un progressivo miglioramento nel corso dell'anno e nel quarto trimestre 2021 il tasso di occupazione torna superiore a quello del 2019, soprattutto grazie al buon andamento della componente femminile e di quella giovanile. Prosegue poi il ricorso al lavoro da casa come strumento per proseguire le attività produttive contenendo i rischi per la salute pubblica. Per quanto concerne l'istruzione, emerge tra l'altro il calo, seppure lento, della quota di giovani tra 18 e 24 anni usciti prematuramente dal sistema di istruzione e formazione dopo aver conseguito soltanto il titolo di scuola secondaria di primo grado. Dal punto di vista del benessere economico, la pandemia ha poi incrementato la quota delle famiglie con un peggioramento della propria situazione finanziaria. Nel Mezzogiorno le persone povere sono in crescita di quasi 196 mila unità e si confermano incidenze di povertà più elevate in aumento.