Il Programma Nazionale di Riforma 2020 (PNR) costituisce lo strumento per la definizione operativa del Recovery plan dell’Italia nel quadro della complessiva strategia di riforma del Paese, tracciandone le linee principali e riassumendo inoltre gli interventi di sostegno all’occupazione, ai redditi, alle famiglie e alle imprese già attuati in risposta alla pandemia da COVID-19 e che, di fatto, rispondono alla maggior parte delle raccomandazioni specifiche formulate dalla Commissione europea. Il Piano di rilancio del Paese è articolato su tre linee strategiche, a loro volta suddivise in nove direttrici di intervento: modernizzazione (Pubblica amministrazione efficiente e ambiente favorevole all'innovazione), transizione ecologica (quale base per un nuovo modello di sviluppo su scala globale), inclusione sociale, territoriale e parità di genere (per ridurre le disuguaglianze, migliorare l'istruzione e ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud). Per quanto concerne il mercato del lavoro, particolarmente esposto agli effetti della pandemia in atto, il PNR prevede, tra l'altro, il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive (da compiersi anche grazie al monitoraggio dei risultati del Reddito di cittadinanza), nonché il completamento del potenziamento dell'operatività dei Centri per l'impiego. Ulteriori obiettivi sono quelli della promozione della contrattazione decentrata, per conseguire un miglior allineamento fra compensi e produttività del lavoro all’interno di un sistema di contrattazione collettiva multilivello, assieme a misure dirette a favorire la parità di genere, anche retributiva, e la promozione di una migliore conciliazione tra vita e lavoro. Circa le politiche dell'istruzione e della formazione, il PNR mira a superare la vulnerabilità del sistema scolastico, anche in termini infrastrutturali, valorizzando inoltre la formazione lungo tutto l'arco della vita, con particolare riferimento all'istruzione terziaria e il suo collegamento con il territorio.