Il DEF 2023 è suddiviso in tre sezioni (Programma di Stabilità dell'Italia, Analisi e tendenze della finanza pubblica, PNR - Programma Nazionale di Riforma) e delinea i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio per il medio termine: rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni ed individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell'economia. Ciò anche attraverso misure di contrasto al caro energia (con interventi pari all'1,2% del PIL), il cui costo a favore delle imprese è risultato inferiore alle stime della Legge di Bilancio per circa cinque miliardi di euro. Quindi, la progressiva riduzione del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL), confermando gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5% per il 2023, 3,7% nel 2024 e 3% nel 2025. Infine, il sostegno alla ripresa dell'economia italiana, il cui scenario tendenziale a legislazione vigente, vede il PIL in crescita in termini reali dello 0,9% nel 2023, dell'1,4% nel 2024, dell'1,3% nel 2025. Circa il Programma Nazionale di Riforma, tra le misure per le sfide del Paese, in aggiunta a quelle economiche (tra cui la riforma fiscale e l'efficientamento amministrativo), della PA, si sottolinea il potenziamento delle infrastrutture digitali (comprendente il rafforzamento della cyber-security), il sostegno all'accesso al credito da parte delle imprese (allargando i canali di finanziamento, semplificando le procedure in materia di investimenti), la promozione dell'occupazione con nuove politiche del lavoro (GOL, piano di contrasto al lavoro sommerso, potenziamento dei CPI), grazie anche al PNRR quale catalizzatore e moltiplicatore di interventi in tutti i settori, specie quelli interessati dalla duplice transizione verde e digitale.