Comunicazione della Commissione europea, 5 giugno 2019, COM(2019) 532 def.
Relazione della Commissione preparata a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. La presente relazione, che costituisce la prima fase della procedura per i disavanzi eccessivi, esamina la conformità dell'Italia nel 2018 al criterio del debito stabilito dal Trattato, tenendo debitamente conto del contesto economico e di altri fattori significativi. Dai dati emerge che nel 2018 il disavanzo pubblico dell'Italia è ammontato al 2,1 % del PIL. Stando al programma di stabilità e alle previsioni di primavera 2019 della Commissione, il disavanzo pubblico dell'Italia rispetterà nel 2019 il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal Trattato, ma sarà tuttavia superato. Le previsioni di primavera 2019 della Commissione prevedono per l'Italia un disavanzo pubblico pari al 2,5% del PIL nel 2019 e in crescita al 3,5% nel 2020. Emerge quindi che l'Italia rispetta attualmente il criterio del disavanzo definito nel Trattato TFUE e nel Regolamento n. 1467/97, sebbene vi sia il rischio che, secondo le previsioni della Commissione, non lo rispetti nel 2020, a politiche invariate. Nonostante poi i progressi compiuti in alcuni ambiti di riforma (ad esempio mercato del lavoro e Pubblica Amministrazione), gli effetti della crisi e le persistenti debolezze strutturali continuano a pesare sul potenziale di crescita del Paese. L'elevato debito pubblico italiano è poi una notevole fonte di vulnerabilità per l'economia, nonostante le misure di recente adozione invertano parzialmente gli effetti positivi delle passate riforme delle pensioni e indeboliscono la sostenibilità di bilancio a lungo termine del Paese. L'introduzione della nuova possibilità di pensionamento anticipato rappresenta quindi un passo indietro rispetto alle precedenti riforme pensionistiche da cui dipende la sostenibilità a lungo termine dell'elevato debito pubblico dell'Italia e può incidere negativamente sulla crescita potenziale italiano. Si sottolinea infine come il Programma Nazionale di Riforma 2019 affronta solo parzialmente le questioni strutturali sollevate dalle raccomandazioni specifiche per Paese 2018, anche se la strategia globale di riforma italiana si basa in gran parte su importanti riforme già avviate in diversi settori, in continuità rispetto ai precedenti PNR.
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Soggetto emanante:
Commissione europea
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Autore:
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Data:
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Tipologia: Comunicazioni della Commissione |
Parole chiave:
politica economica
politiche di sviluppo
previdenza
finanziamenti comunitari
pubblica amministrazione
mercato del lavoro
finanza pubblica
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