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Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2019

Il primo semestre del 2019 vede una lieve ripresa dell'attività economica italiana, sebbene tale da non consentire stime di crescita nominale del prodotto interno lordo oltre il punto percentuale. Si tratta quibndi di uno scenario comunque in stagnazione, quale risultante di una debole domanda interna e dal crollo del settore manifatturiero, che aveva registrato una forte espansione nel 2017. Nel complesso, gli andamenti più recenti confermano che l'industria, pur colpita da un’evoluzione negativa della produzione, non ha registrato un arretramento nei confronti dell'area euro, mentre le altre componenti dell’offerta, in special modo i servizi, risentono maggiormente della bassa crescita della domanda interna. Il primo semestre del 2019 vede la debole espansione economica di pari passo ad un miglioramento del mercato del lavoro, con un incremento degli occupati principalmente tra i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, rispetto alla consistente riduzione di quelli a termine. L'offerta di lavoro è risultata solo marginalmente positiva, determinando un tasso di disoccupazione ridotto di 0,7 punti percentuali, arrivando al 9,8% nel periodo di riferimento. La disoccupazione giovanile si arresta al di sotto dei 30 punti percentuali. Nella seconda parte del 2019, la dinamica del mercato del lavoro risente degli effetti ritardati della debole fase ciclica e di quelli, ridimensionati, delle adesioni al Reddito di Cittadinanza e a Quota 100. La media annuale determina così un incremento del numero degli occupati dello 0,5%, accompagnato da una crescita marginale dell’offerta di lavoro; non emerge, secondo la rilevazione continua delle forze di lavoro (RCFL), ancora pienamente l'incremento del tasso di partecipazione che sarebbe dovuto scaturire dall’adesione al reddito di cittadinanza (RdC) e dal conseguente patto per il lavoro. La nota di aggiornamento prevede quindi il potenziamento delle politiche attive del lavoro, incentivando tra l'altro, la parità di genere nelle retribuzioni. Con l'introduzione della disciplina del salario minimo si auspica un miglioramento delle tutele per i lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell'efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

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Soggetto emanante: Ministero dell'Economia e delle Finanze - Presidenza del Consiglio dei Ministri
Autore:
Data:
Tipologia: Documenti di programmazione nazionale
Parole chiave: analisi economica   crescita economica   pubblica amministrazione   politiche attive del lavoro   statistica del lavoro   economia   tipologie contrattuali  

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