Nel terzo trimestre 2020 l'input di lavoro mostra una sostenuta crescita sotto il profilo congiunturale (18,3%) ma ancora un calo su base annua. Si tratta di una dinamica influenzata dal forte recupero, rispetto al trimestre precedente, dei livelli di attività economica, con il PIL in aumento del 15,9%. L'occupazione mostra analogo andamento (in aumento rispetto al trimestre precedente e in diminuzione su base annua), con un tasso destagionalizzato al 57,9%. Riprende la crescita dei dipendenti rispetto sia agli occupati sia alle posizioni lavorative, con l'incremento delle posizioni lavorative meno marcato nell'industria in senso stretto, più accentuata nelle costruzioni e, soprattutto, nei servizi. Dopo la riduzione dello scorso trimestre, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, sulla base delle comunicazioni obbligatorie, è dovuta alla ripresa di quelle a tempo determinato e al proseguimento della crescita di quelle a tempo indeterminato. In termini tendenziali, l'occupazione dipendente continua a ridursi rispetto sia agli occupati sia alle posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi. Per quanto riguarda il lavoro autonomo, continua a rilevarsi una diminuzione sia in termini congiunturali che tendenziali. Nel periodo di riferimento il numero dei lavoratori in somministrazione subisce poi una ulteriore ma meno accentuata riduzione tannuale, scendendo a 358 mila unità. Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti è in calo, attestandosi a 217 mila unità. Gli infortuni sul lavoro sono stati 116 mila, 20 mila denunce in meno rispetto all'analogo trimestre del 2019; quelli con esito mortale sono stati 204.