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Documento di lavoro della Commissione europea, 3 giugno 2020, SWD(2020) 105 def.

Documento di lavoro della Commissione europea, di approfondimento e di accompagnamento al documento inerente la seconda fase delle consultazioni delle Parti sociali, ai sensi dell'art. 154 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, su possibili interventi diretti ad affrontare le sfide sul salario minimo equo. L'Unione europea è stata particolarmente colpita dalla pandemia da COVID-19, con effetti negativi non solo sulla salute delle persone, ma anche sulle economie, sulle imprese, sul reddito dei lavoratori e delle famiglie. La Commissione europea, già nel suo mandato iniziale di insediamento, ha evidenziato l'ambizione di assicurare a tutti i lavoratori dell'Unione europea un salario minimo e per questo ha avviato una doppia consultazione con le Parti sociali. Terminata la prima, inerente le modalità di intervento dell'Unione europea, con la seconda vengono riportate tutte le evidenze emerse. In un contesto europeo dove un lavoratore su sei, specie se al di sotto dei 25 anni e di sesso femminile, è a basso reddito. Di conseguenza, l'istituzione di un salario minimo è necessaria proprio perchè se da una parte molti lavoratori non percepiscono al momento retribuzioni proporzionate alle loro mansioni, dall'altra i tetti minimi salariali presenti in alcuni Paesi membri non possono essere considerati adeguati. I salari minimi possono essere considerati idonei quando sono equi rispetto a quelli degli altri lavoratori e quando forniscono un tenore di vita dignitoso, tenendo conto delle condizioni economiche generali nel Paese. Evidenziando come nel 2018 il salario minimo previsto dalla legge, ove presente, non abbia fornito un reddito sufficiente per superare la soglia di rischio di povertà in sei Stati membri, anche per la riduzione della contrattazione collettiva, è necessario un intervento specifico dell'Unione europea. Viene sottolineata quindi l'adozione sia del Pilastro europeo per i diritti sociali nel 2017, che la Comunicazione del gennaio 2020 su un'Europa sociale forte per delle transizioni eque, nonché sul diritto ad adeguate retribuzioni in grado di assicurare decenti standard di vita dei lavoratori. Compito dell'Unione europea è quindi di assicurare il buon funzionamento delle relazioni industriali a riguardo, sostenere il legislatore nazionale e le Parti sociali a prevedere quadri nazionali capaci di stabilire e aggiornare periodicamente i salari minimi obbligatori secondo criteri chiari, assicurandone la conformità ai dettami europei tramite meccanismi di monitoraggio. Ciò grazie ad un quadro politico comune europeo da adottare il prima possibile.

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Soggetto emanante: Commissione europea
Autore:
Data:
Tipologia: Comunicazioni della Commissione
Parole chiave: retribuzioni   mercato del lavoro   relazioni industriali   contrattazione collettiva   occupazione   politiche comunitarie  

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