Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea degli investimenti "Coordinamento della politica economica nel 2021: superare il COVID-19, sostenere la ripresa e modernizzare l'economia". L'Unione europea ha adottato misure senza precedenti per contrastare gli effetti della pandemia da COVID-19, gettando le basi per una ripresa robusta, sostenibile ed inclusiva: con il varo del programma Next Generation EU da 750 miliardi di euro (assieme al rafforzamento del Pilastro europeo dei diritti sociali), è infatti possibile sostenere gli investimenti per emergere più forti e più resilienti dall'attuale crisi. L'economia dell'UE è prevista nuovamente in crescita, con il raggiungimento dei livelli pre-crisi da parte di tutti i Paesi membri entro la fine del 2022. Inoltre, grazie alle misure adottate a livello UE e nazionale, l'impatto della pandemia sui mercati del lavoro europei è stato contenuto, pur con le più dure conseguenze tra le fasce più deboli della popolazione. L'attuazione rapida dei PNRR nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza è quindi fondamentale per sostenere la ripresa, rendendo le economie e società più sostenibili, inclusive, resilienti e adatte alle transizioni verdi e digitali. Combinando le risorse degli strumenti appena descritti e il nuovo quadro finanziario pluriennale, il finanziamento dell'UE è in grado di assicurare 1,8 trilioni di euro nel 2021-2027. Il coordinamento delle politiche fiscali nazionali è essenziale per promuovere la ripresa, assieme alla clausola di salvaguardia che del Patto di stabilità e crescita che continueràad essere applicata nel 2022 e dovrebbe essere disattivata a partire dal 2023. Oltre tale data le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto dell'impatto della ripresa, del grado di incertezza economica e della sostenibilità di bilancio. Date le ampie sovrapposizioni tra il semestre europeo e le prime fasi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, occorre adattare temporaneamente il ciclo del semestre europeo 2021 all'avvio del Dispositivo stesso, con la stragegia annuale per la crescita sostenibile del 2022 che deve delineare gli elementi chiave del prossimo ciclo del semestre europeo. Per quanto concerne la valutazione dell'Italia, il nostro Paese sta affrontando squilibri eccessivi che dovrebbero essere progressivamente corretti anche tramite l'adozione del PNRR. Le vulnerabilità riguardano l'elevato debito pubblico e la protratta debole dinamica della produttività, che hanno rilevanza transfrontaliera in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e del settore bancario. Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato notevolmente nel 2020, riflettendo il calo del PIL e la risposta di bilancio alla crisi COVID-19, e dovrebbe ridursi solo nel 2022. La produttività del lavoro è aumentata nel 2020, ma la crescita della produttività a lungo termine rimane limitata da ostacoli agli investimenti pubblici e privati ​​e dai limiti alla crescita delle imprese più produttive. I tassi di attività e di occupazione rimangono al di sotto della media dell'UE. La crescita molto lenta della produttività, insieme ai bassi tassi di occupazione, ostacolano la crescita potenziale, che a sua volta limita lo spazio per la riduzione dell'indebitamento.